Notizie da Casa Savoia
Il Principe Vittorio Emanuele IV di Savoia e Suo figlio, il Principe Emanuele Filiberto, da anni e anni sono stati costretti, a causa della 54ma norma “transitoria” della Costituzione Repubblicana a non mettere piede in Italia. Finalmente, dopo oltre 50 anni, questa vetusta norma è stata cancellata. Occorre dire che i Principi però si sono sempre tenuti informati della vita dei propri connazionali Italiani. Qua sotto riportiamo le notizie da Casa Savoia in modo sintetico e chiaro:
Da GOD 1mo Gennaio 2002:
Cari Compatrioti,
il 2002 è stato un anno di incertezze economiche e di calamità naturali e rivolgo nuovamente un solidale pensiero ai familiari di tutte le vittime, in particolare quelle del Molise.
Ho in memoria il ritorno in Vaticano il 23 Dicembre u.s. e la paterna accoglienza del Santo Padre al quale abbiamo rinnovata la filiale devozione di Casa Savoia alla vigilia del suo primo millennio.
Il prossimo anno sarà molto importante per l’Italia che presiederà dal 1° Luglio l’Unione Europea e dovrà affrontare difficili situazioni nazionale ed internazionali. Tutte le difficoltà possono essere vinte con la volontà unanime degli Italiani. Solo l’unione permetterà alle nostre istituzioni di operare per il bene della Nazione.
Il Parlamento ci ha finalmente permesso di tornare ad essere Italiani fra Italiani e spero poter rientrare presto in Patria con mia moglie e il nostro figlio per condividere con Voi le sorti della Nazione, perché: “L’Italia innanzi tutto!”.
Nell’inviare a tutti auguri di felicità e prosperità per il nuovo anno, desidero ringraziare dal profondo dell’animo quanti, in così gran numero, hanno voluto essermi vicini in questi anni.
Nota: Ginevra, 31 Dicembre 2002
Vittorio Emanuele
Da GOD 15 Febbraio 2003:
Messaggio oggi di Vittorio Emanuele di Savoia per i Mille anni di Casa Reale: ‘mi auguro di poter essere presto con voi tutti, italiano tra italiani’.
NAPOLI,
Il messaggio di saluto di Vittorio Emanuele è stato letto questa sera ai partecipanti alla ”giornata unitaria di Napoli” che con un convegno hanno celebrato i mille anni di casa Savoia.
Sergio di Jugoslavia, rappresentante ufficiale di Vittorio Emanuele, ha riferito che i Savoia saranno in Italia il prossimo 15 marzo.
Nota: ANSA 2003-02-15 – 22:05:00
Da GOD 01 Marzo 2003:
SCAMBIO DI ONORIFICENZE E SERATA DI GALA
Scambio di onorificenze tra la dinastia dei Savoia e quella dei Grimaldi, oggi alle 12.30, al Palazzo del Principe di Montecarlo, per festeggiare il primo Millennio di Casa Savoia.
I Savoia oggi sono ricevuti da Ranieri.
La sera, alle 20, ricevimento per circa 360 invitati alla Salle Empire dell´Hotel de Paris. La colazione del mattino si svolgerà in forma strettamente privata: vi saranno il Principe Ranieri con il figlio Alberto, Vittorio Emanuele di Savoia con Marina Doria e il figlio Emanuele Filiberto.
Fastoso il ricevimento serale con, tra gli altri, Vittorio Sgarbi che terrà un breve intervento storico sul Casato dei Savoia, il designer Giorgetto Giugiaro, il conte D’ Amelio, il principe Carlo Giovannelli, il giornalista Emilio Fede, il gioielliere Scavia, il Primo ministro del Principato di Monaco, Patrick Leclerc.
La Stampa – Imperia
1 3 2003
Da GOD 10 Marzo 2003:
Il Principe Vittorio Emanuele di Savoia, la moglie Marina Doria ed il figlio Emanuele Filiberto sono arrivati a Napoli.
Alle ore 14.41 l’aereo privato ”Falcon 900”, con il quale i Savoia sono partiti da Ginevra, è atterrato all’aeroporto di Capodichino sulla pista Fox 2.
Un grande abbraccio, tra Vittorio Emanuele di Savoia e il popolo monarchico all’aeroporto di Capodichino dove, a centinaia sono arrivati i supporter di casa Savoia per salutare l’arrivo del principe in Italia dopo 57 anni di esilio.
Molte persone con le bandiere sabaude e gli stemmi delle città dalle quali sono arrivati per assistere a questo storico evento.
A parte il viaggio lampo a Roma del 23 dicembre scorso è la prima volta che gli ex regnanti rimettono piede nel nostro Paese dopo la modifica costituzionale che ha permesso il loro rientro.
Da GOD 15 Marzo 2003:
Ecco il testo integrale del discorso che S.A.R. il Principe Vittorio Emanuele ha tenuto in occasione del suo ritorno a Napoli dopo 57 anni di esilio.
“Ci sono momenti nella vita in cui il tempo sembra fermarsi, sospeso sulle nostre emozioni. E’ come se fosse passato soltanto un attimo da quando ho lasciato questo Paese, il mio Paese, da quando ho lasciato questa città tanto amata per un esilio che non capivo, che da bambino non potevo capire, ma che comunque sentivo pieno di tristezza e nostalgia. Mi rivedo piccolo, inconsapevole di quello che spingeva lontano me e la mia famiglia, eppure partecipe di uno stato d’animo, il distacco, la lontananza da tutto quello che mi era caro, la mia gente, la mia lingua, la mia terra“.
“Torno oggi grazie alla volontà del mio Parlamento, una volontà che ha portato, finalmente, a una revisione legislativa tanto attesa, cuore di tutti i miei ricordi durante gli anni lontani, in questa Napoli che ha incarnato per me la speranza stessa del ritorno. Ricordi e speranza, di questo, insieme con la mia famiglia, abbiamo vissuto, questo ci ha sostenuto quando tutto sembrava impossibile.
Vorrei esprimere la riconoscenza mia e della mia famiglia verso chi ha reso possibile il nostro ritorno, e anche verso coloro che, pur potendo, non lo hanno ostacolato.
Ho solo un grande dispiacere: non essere potuto tornare immediatamente, come avrei voluto, a causa dell’incidente alle vertebre che mi ha costretto a rimanere in casa per cinque mesi”.
“La storia delle nazioni e degli individui non procede secondo atteggiamenti incomprensibili ma è sempre il frutto di quello che antiche radici hanno saputo produrre. A questa storia, nel bene e nel male non possiamo che inchinarci, consapevoli del nostro impegno a difesa e a testimonianza dei valori più alti e autentici”.
“Il mio desiderio più profondo è che il nome dei Savoia, che ha unito l’Italia nel Risorgimento, continui a essere anche oggi motivo di unione, al di là di qualsiasi controversia storiografica.
Lasciate che concluda questo mio breve ma sentito discorso riprendendo, con altro senso ma con profonda commozione, quelle parole pronunciate dal nonno di mio nonno, quel re Vittorio Emanuele II, che è stato il primo re d’Italia: I miei familiari e io non siamo insensibili all’affetto che da tanta parte d’Italia si leva verso di noi. Di questo affetto che ci lega ancora una volta al nostro Paese ritrovato, siamo e saremo sempre profondamente grati”.